Pare che l’alcol sia stato scoperto dal genere umano 12.000 anni fa: da allora l’uomo non ha più smesso di dare prova di ingegnosità con la fermentazione dei più svariati prodotti vegetali.
Il fascino dell’invecchiamento
In ogni bevanda si nasconde la storia di un popolo, di una regione, di un contesto sociale o economico. Il cibo risponde ai bisogni fisici e alle voglie golose, ma l’alcol, oltre a regalare il senso dell’ebbrezza, ha il potere di attraversare il tempo e arricchirsi con l’invecchiamento. Forse è per questo che l’uomo subisce il fascino di un vino o di un liquore: assaporandoli, può viaggiare nel tempo e liberare la propria fantasia.
Edito da Slow Food, il libro “Il Giro del Mondo in 80 Bicchieri” è la carta d’imbarco ideale per un tour terrestre della degustazione alcolica.
Dopo il grande successo de “Le carte del Vino”, gli autori Jules Gaubert-Turpin e Adrien Grant Smith Bianchi tornano con le loro magnifiche cartine illustrate, piene di informazioni e storie. Terminate tutte le regioni vitate del mondo, i due affrontano un giro del mondo presentando ottanta tra le più diffuse o più tradizionali bevande alcoliche.
Dalla grappa italiana all’airag mongolo
Attraverso tutti i continenti ci portano alla scoperta di prodotti notissimi come l’amaro, la grappa e il limoncello italiani, le birre d’abbazia belghe e le porter inglesi, passando per il bourbon statunitense, il whisky scozzese o giapponese, l’armagnac e il cognac francesi, il saké, il pisco peruviano e altri nomi ben più curiosi, tutti da scoprire, come lo huangjiu cinese, l’arak di Bali, l’airag mongolo, il torrontés argentino, il sodabi del Benin.
Il Giro del Mondo in 80 Bicchieri
di Jules Gaubert-Turpin e Adrien Grant Smith Bianchi
Slow Food Editore
Formato: 24,5×32,5 cm
Pagine: 200
Prezzo: 29 €
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