W la Pinza Bolognese, dolce fuori e “aromatica” dentro

Neria Rondelli ha vinto la prima edizione del concorso “Vera Pinza Bolognese” lanciato da Cibò. So Good! e Cavazza 1898 per valorizzare la tradizione dolciaria sotto le due Torri.

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Grande successo di pubblico e critica per la prima edizione del concorso “Vera Pinza Bolognese”, lanciato da Cibò. So Good! e Cavazza 1898: l’accesa fase finale, disputata al 707 di Castelmaggiore (BO) e brillantemente condotta da Giorgio Comaschi, ha visto prevalere Neria Rondelli con una preparazione che ha saputo esaltare gli ingredienti tipici della tradizione dolciaria bolognese.

Panoramica sulla Finale 2023 del concorso “Vera Pinza Bolognese”.

Uno scrigno di dolcezza dal cuore brusco

Un’affermazione, quella della pinza, che è iniziata con le oltre 200 ricette inviate da azdore, amanti della cucina bolognese, ma anche nonne e nipoti, fornai, pasticcieri, cuochi, food blogger, massaie, studenti buongustai e giovani gourmand a conferma dell’interesse che ha suscitato il popolare dolce bolognese, scrigno di dolcezza con il cuore “brusco e aromatico” di Mostarda di Bologna.

La Pinza vincente di Neria Rondelli.

Il lavoro della giuria

L’impegnativo lavoro di valutazione è stato svolto dalla giuria d’esperti, composta da Paola Lazzari (Associazione Panificatori e Asso Sfogline), Lamberto Mazzotti (gastronomo e direttore del magazine cibosogood.it, promotore del concorso), Angelo Muratori (accademico dell’Accademia Italiana della Cucina – Castel San Pietro e Medicina), Napoleone Neri (scrittore e ricercatore di cultura gastronomica) e Andrea Stanzani (delegato dell’Accademia Italiana della Cucina di Castel San Pietro e Medicina), che ha selezionato le cinque finaliste (Elisabetta Bonaga, Neria Rondelli, Angelo Taschetta, Annamaria Varano e Luciana Zambelli) per la prova dell’assaggio “in diretta” durante la sfida finale per la proclamazione della “Ricetta 2023 della Pinza Bolognese”.

Giorgio Comaschi e il/le finaliste al lavoro.

La pinza colma una lacuna… dolciaria

Non dimentichiamo che la gastronomia tradizionale di Bologna è conosciuta e apprezzata in tutto il mondo per le sue specialità (31 delle quali sono depositate e tutelate dalla locale Camera di Commercio): in questo prestigioso paniere alimentare, i dolci, purtroppo, non occupano un posto d’onore, anche se la cucina petroniana può fregiarsi di molte ricette storiche di fine pasto. Per colmare questa lacuna di cultura gastronomica ci ha pensato questo originale concorso con l’obiettivo, da un lato, di scoprire la ricetta più rispondente alla tipica preparazione, dall’altro, di promuovere una straordinaria specialità come la Mostarda Bolognese, composta da mele e pere cotogne, arancia e zucchero e sottoposta a una cottura a fuoco diretto di oltre 12 ore, proprio come una volta, quando veniva cotta in grandi pentole di rame.

Il tavolo della giuria e la platea degli ospiti.

Gli ideatori del concorso gastronomico

Ideatore dell’iniziativa è Cibò. So Good!, realtà di primo piano nel marketing territoriale e nella promozione delle eccellenze italiane, e la storica azienda Cavazza 1898, da 125 anni produttrice della vera mostarda di Bologna. Ideale farcitura per le raviole e la pinza bolognese, questa confettura rappresenta un unicum gastronomico con la sua veste iconica, la consistenza corposa e il caratteristico sapore retrò per mantenere fede, da sempre, alla sua originalità storica, territoriale e gustativa.

La serata è stata arricchita con 3 degustazioni di prodotti del territorio offerti da Caseificio Valsamoggia con i suoi formaggi e salumi e da Podere Casa Piana per la selezione di vini dei Colli bolognesi.

(nella foto di apertura: la vincitrice Neria Rondelli tra Davide Sola Drei di Cavazza 1898 e Stefano Odorici di Atomix)

Lamberto Mazzotti