L’Olio Riviera Ligure DOP conquista la Bologna del Cibo

951

L’olio extravergine d’oliva della DOP Riviera Ligure conquista Bologna, la City of Food, grazie alla sua combinazione vincente fatta di altissima qualità, elevata versatilità, legame con il territorio di produzione e fortissima riconoscibilità.

 

Degustazione ai Portici

Galeotta fu quella degustazione che si tenne, alcuni giorni or sono, in quella splendida cornice petroniana che è l’Hotel I Portici, meravigliosa costruzione in stile liberty il cui ristorante, ambientato in un antico caffè chantant di fine ‘800, vanta anche l’unica Stella Michelin in città: qui cinque aziende agricole provenienti da diverse zone della Liguria hanno presentato le rispettive declinazioni di quell’oro verde che è l’olio extravergine d’oliva.

Un appuntamento fortemente voluto dal Consorzio di Tutela Olio DOP Riviera Ligure in collaborazione con la Fondazione Qualivita allo scopo di divulgare e promuovere l’eccellenza della produzione oleicola ligure attraverso un’opera di informazione degli operatori del settore accompagnata da degustazioni sul posto.

 

Pizzicare o Grattare?

E siccome noi emiliani siamo più avvezzi a usare lo strutto dell’olio – che pure non manca mai sulle nostre tavole – il dibattito è partito inesorabilmente dalla più vexata delle quaestiones: per essere buono, un olio EVO, deve “pizzicare” o meglio ancora “grattare” la gola oppure no?

L’unica domanda alla quale, paradossalmente, non abbiamo avuto risposta o, per dire la verità, ne abbiamo avute tante, tutte diverse: per qualche produttore sì, deve grattare la gola, per altri no, meglio un olio più delicato e armonico. Ne abbiamo concluso che forse questa questione del “pizzicare” o del “grattare” non è così fondamentale, e che l’importante è che l’olio sia buono, fatto con materie prime di qualità e con le tecniche giuste, e che conta anche come quell’olio lo si vuole impiegare: su una zuppa di legumi o una costata alla griglia può andare bene un olio che gratta, con un crudo di pesce magari meglio un prodotto meno aggressivo.

 

5 realtà della riviera ligure

Ma veniamo alla degustazione, che come detto ha visto coinvolte cinque piccole ma eccellenti realtà della riviera ligure: infatti, siccome la DOP si divide in tre sottozone – Riviera dei Fiori, Ponente Savonese e Riviera di Levante – le differenze tra un produttore e l’altro si sentono particolarmente. A cominciare dal tipo di oliva impiegata, che a ponente è quasi sempre l’ormai mitica Taggiasca mentre a levante c’è una prevalenza della Lavagnina – cugina di primo grado della precedente – ma si ricorre anche alla Pignola e, nell’entroterra, persino alla Leccina.

 

Taggiasca Forever

Ecco quindi che alla robustezza dell’olio del Frantoio Sant’Agata di Oneglia, nel cuore dell’antica Imperia, si contrappone la delicatezza di quello dell’Azienda Agricola Santa Barbara, da oltre cent’anni abbarbicata sopra Santa Margherita Ligure, alla grinta del prodotto del Podere Donzella, che si trova proprio ad Arma di Taggia, fa da contrappunto la pienezza di quello degli Olivicoltori Sestresi, realtà cooperativa di Sestri Levante che in poco più di 40 anni ha messo insieme oltre 1600 piccoli produttori, per non parlare dell’olio di Anfosso, azienda levantina nata nel 1945 caratterizzata da una posizione montuosa nell’entroterra imperiese, quasi al confine col Piemonte, e da una produzione del tutto peculiare. Cinque realtà separate da un’ora di automobile, ma caspita che differenza!

 

Chef e Media all’assaggio

Ad assaggiare oltre a una nutrita pattuglia di rappresentanti della stampa specializzata anche una selezionata rappresentanza di alcuni tra i migliori ristoratori e chef di Bologna e dintorni: abbiamo riconosciuto e salutato fra gli altri Mario Ferrara, Vincenzo Vottero, Vincenzo Cappelletti, Carlo Alberto Borsarini, Lucia Antonelli, Luca Di Massa, Riccardo Cattalani, Francesco Di Natale, Alessandro Bartolini e Marcello Leoni.

Emanuele Petrosino e l’olio Riviera Ligure DOP

E naturalmente, anche per dimostrare le infinite potenzialità di quest’olio fantastico, non poteva mancare il menù stellato dello chef Emanuele Petrosino, innaffiato dai vini dei Colli Bolognesi dell’azienda La Mancina: mozzarella e panzanella, tortellone ai cinque pomodori e pesto, burrosa guancia di manzo con patate morbide e spinacini, crème brulée, il tutto, dessert incluso, impreziosito dall’Olio Riviera Ligure DOP, vero protagonista di una giornata che ha unito due terre – l’Emilia e la Liguria – che al gusto e alla qualità dedicano da sempre tutta l’attenzione possibile.

 

www.oliorivieraligure.it