In tempo di segregazione… da Coronavirus, tutto fa brodo, anche i ricordi, soprattutto se piacevoli.
La sera del 7 marzo scorso – l’ultima di libertà, prima dello stop forzato – ero in Romagna in buona compagnia e abbiamo cenato in una delle mie trattorie preferite, quelle che tengo nascoste e non spiffero in giro.
La Pineta dietro e il Mare davanti
Si tratta di una trattoria linda e familiare, che frequento da anni e dove il patron Massimo manda avanti quasi da solo, mettendo a frutto il grande patrimonio gastronomico tramandatogli dalla zia Alma, l’azdora fondatrice di questo originale locale, con la pineta dietro e il mare davanti, ma che in menù propone esclusivamente appetitosi piatti di terra della più autentica tradizione romagnola.
La trattoria Alma nasce nel 1988, immersa nella pineta di Marina di Ravenna, a pochi passi dal mare, e fin da subito la “leggendaria” zia ha fatto della pasta fresca il suo cavallo di battaglia, in particolare le tagliatelle, profumate e rugose, per “sposarsi” bene coi vari condimenti.
Cappelletti e Trippa, che libidine!
Nel corso di questa visita, naturalmente con i tavoli a debita distanza, ho assaggiato degli ottimi Cappelletti al Ragù, molto succulenti con un gradevole profumo di noce moscata, l’imperdibile Trippa al Sugo, uno dei must dell’Alma, densa e saporita con una piacevole nota di dolcezza finale, temperata – volendo – con un macinata di pepe nero o una spolverata di Parmigiano.
Il contorno sono state le esclusive Patate al Pomodoro di Massimo, prima fritte e poi tirate con il pomodoro e gli odori, alla maniera di una volta. L’altro secondo ordinato è stata una gustosa Salsiccia con le Verze, dove la parte vegetale si sposava alla perfezione con la carne, regalando una gradevole nota di acidità. La Piadina calda è sempre sul tavolo, grossa, alla Ravennate, come piace a me. A chiudere un piccolo assaggio di Zuppa Inglese, che non può mancare quando ci si siede ai tavoli dell’Alma. Di tutto riguardo è la selezione di vini del territorio, con il Sangiovese a farla da padrone. I ricarichi più che onesti.
Un menù che non delude
Per la prossima visita, si potrebbe optare per gli Strozzapreti al Sugo di Castrato, le Polpette coi Piselli e lo Squacquerone coi Fichi: un menù niente male per uno che viene da Carpi per respirare l’aria di Romagna.
A fine articolo mi accorgo di aver forse ecceduto in una cronaca tecnica: non era mia intenzione, ma il ricordo gustativo dei piatti era ancora vivo e intenso nelle mie papille e la memoria… ha fatto il resto.
Ad Maiora!
- La Peppina della Val Camonica vince la edizione 2024 di Upvivium - Dicembre 5, 2024
- Tentato suicidio della Cucina italiana: il nuovo libro di Mauro Bassini - Novembre 28, 2024
- Ecco la Guida di Slow Food della Cucina Italiana di Pesce - Novembre 27, 2024