La natura incontaminata della Valle Formazza diventa anello di congiunzione tra attività sportive, eventi gastronomici e attrazione turistica. Accade a Riale (VB), che, a inizio luglio, è diventato palcoscenico della prima edizione del Festival dei Fiori, con un programma di iniziative che hanno ruotato intorno alla fioritura di inizio estate. Negli stessi giorni, poi, è stata organizzata la BUT Gourmet, il grande pranzo di beneficenza, preparato da 6 eccellenti cuochi del territorio. Il week end successivo, poi, ha visto convergere in Valle Formazza centinaia di atleti per la BUT Formazza, emozionante gara di trail running. L’ideazione e l’organizzazione di tutto questo si deve a Gianluca Barp, instancabile presidente di Formazza Event, e alla Pro Loco Formazza.
Lo scrigno della Valle Formazza
La Valle Formazza, grazie alla sua famosa specialità casearia Bettelmatt e alla intraprendenza delle persone, che credono nelle sue potenzialità, è diventata fulcro di iniziative che fanno conoscere un paesaggio straordinario e incontaminato ad atleti professionisti, sportivi, turisti e curiosi. Circondata da ghiacciai, corsi d’acqua e laghi alpini, a pochi minuti dalla impressionante Cascata del Toce, una delle più alte d’Europa, Riale è il punto di partenza per escursioni attraverso 400 chilometri di sentieri che valicano i confini nazionali, insinuandosi in Svizzera. Questo inoltre, è uno dei primi insediamenti creati dalle popolazioni walser che raggiunsero la Val d’Ossola dal vicino Canton Vallese attraverso il Passo del Gries, testimoniata dalla fiabesca architettura.
Il Bettelmatt, rarità casaria della Valle Formazza
A proposito di specialità locale, il Bettelmatt è un formaggio a pasta semicotta, prodotto in quantità limitata, esclusivamente in alcuni alpeggi estivi dell’Ossola superiore (oltre i 1800 m di quota), da latte vaccino crudo ed intero, caratterizzato dal colore giallo paglierino e dal sapore dolce e delicato. Il suo nome deriva dall’omonima Alpe Bettelmatt, famosa per la particolare e ricca fioritura del pascolo.
L’attuale tecnica di preparazione risale al Quattrocento. Da allora, il latte viene portato a temperatura direttamente all’alpeggio. Il formaggio viene poi pressato con grosse pietre, lasciato riposare un giorno, salato e conservato in piccole baite chiamate “speicher”. La stagionatura minima è di due mesi.
L’aroma particolare di questo formaggio è strettamente legato al mix di erbe e fiori, tra cui l’erba mutellina (Ligusticum Mutellina), presente nelle zone di alta montagna formazzina, dove il bestiame viene portato al pascolo e dove il formaggio viene prodotto.
La bellezza della fioritura in quota
Il Festival dei Fiori ha celebrato la fioritura di luglio che, grazie a una grande varietà geologica (micascisti, calcescisti, calcari), nella piana di Riale e dintorni dà vita a una rigogliosa varietà vegetazionale. Tra le molteplici attività in programma, da ricordare la Passeggiata con la guida escursionistica Otello Facchini al Giardino Botanico del Kastel, senza dimenticare il Tavolo di riconoscimento delle erbe coltivate di Erba Böna, i massaggi olistici di Silvia Avignano, con oli essenziali aromatizzati al bergamotto, gelsomino, rosa, lavanda, e quelli Reiki di Salima Avignano.
Un tavolo per 120 commensali
Il cuore della manifestazione è stata BUT Gourmet con un pranzo all’aperto per oltre 120 persone nella suggestiva Piana di Riale, firmato da sei grandi cuochi. In particolare, a ogni chef è stata affidata la preparazione di un piatto in grado di esaltare il ruolo di fiori e piante in cucina. La regia è stata di Matteo Sormani, patron della locanda Walser Schtuba, che utilizza nei suoi menù prodotti locali di qualità e realizza in casa prodotti da forno, come pizza e pane.
Accanto a lui hanno operato Marco Sacco, Norman Berini, Corrado Scaglione, Sabina Villaragia e Renato Bosco. Gli incassi del pranzo sono stati devoluti agli alluvionati della Romagna.
La settimana successiva si è svolta l’edizione 2023 della BUT (Bettelmatt Ultra Trail) Formazza: suddivisa in 3 percorsi principali di 57, 39 o 23 chilometri, con dislivelli da 1.300 metri per il più breve, a oltre 3.000.
Tre punti di riferimento a Riale
In tema d’ospitalità, l’albergo Aalts Dorf, all’ingresso del paese, è condotto dal dinamico Gianluca Barp, albergatore e gestore di impianti sportivi, e propone piatti tipici montanari in un ambiente informale e caloroso.
Walser Schtuba, caratteristica locanda alpina, è il regno del talentuoso cuoco Matteo Sormani. Il suo menù recupera antiche ricette della tradizione Walser, reinterpretate in chiave moderna e creativa. Nei suoi piatti spiccano carni e selvaggina, ortaggi (patate) e erbe spontanee, come il tarassaco, lo spinacino selvatico, i fiori eduli, il radicchio di montagna, i germogli di pino mugo e anche la corteccia di larice, come insaporitore. Superba è l’offerta di pani e focacce di casa.
Otello Facchini è una guida escursionistica, grande conoscitore della valle. Lui gestisce il B&B Zwargji (Casa dei Folletti), una piccola struttura dall’atmosfera familiare, racchiusa in un edificio settecentesco, restaurato in puro stile Walser.
Stanchi, ma con il ricordo vivo di una splendida valle alpina, lasciamo Riale con la promessa di ritornare quanto prima!
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